Il Museo
Il Museo Diocesano di Pontremoli rappresenta un’importante testimonianza del patrimonio religioso e artistico della Lunigiana.
Inaugurato il 31 gennaio 2009, è il risultato della volontà del vescovo Eugenio Binini che volle dare nuova vita alle opere provenienti dalle chiese locali, creando un punto di riferimento culturale e spirituale nel cuore del borgo storico.
Il Museo oggi offre una panoramica affascinante sulla storia del Cristianesimo nella regione, mettendo in luce importanti testimonianze artistiche e storiche. Le collezioni includono opere d’arte, documenti e oggetti religiosi provenienti dalla Lunigiana che raccontano l’evoluzione della fede cristiana dalla sua nascita fino ai più recenti eventi che hanno caratterizzato la Diocesi di Pontremoli.
La Diocesi di Pontremoli e i suoi tesori
Nel XVIII secolo, Pontremoli visse un periodo di fioritura tanto da ottenere nel 1778 il titolo di “città nobile” dal Gran Duca di Toscana. Questo evento segnò un momento di grande cambiamento per la città, che si distaccò dalla diocesi di Luni e Sarzana per diventare una diocesi autonoma. Questa trasformazione portò la nascita del Palazzo Vescovile in Piazza Duomo, davanti alla Concattedrale di Santa Maria Assunta: un forte simbolo dell’importanza crescente di Pontremoli.
All’ingresso del Museo Diocesano troviamo uno dei simboli più rappresentativi di Pontremoli: il calco del Labirinto. Elemento artistico che simboleggia il percorso spirituale dei pellegrini richiamando l’idea di un cammino verso la redenzione e la cui opera originale è custodita nella chiesa di San Pietro, in fondo al borgo.
La prima parte del museo offre un’interessante panoramica sulla storia della cristianizzazione della Lunigiana permettendo un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso le radici spirituali e culturali del territorio. Un elemento di grande interesse è il calco della lapide di Leodegar, una testimonianza significativa di come alcuni individui abbiano attivamente contribuito a questa trasformazione, distruggendo le statue e i culti pagani per promuovere il cristianesimo.
La seconda parte invece riporta oggetti liturgici e devozionali utilizzati dalla diocesi per quasi due secoli tra cui croci ornamentali, carteglorie riccamente decorate, paramenti sacerdotali e le affascinanti Madonne vestite, figure che rappresentano una tradizione molto radicata nella cultura locale.
Orari di apertura 2025
- Gennaio | Tutti i sabati e le domeniche dalle 9:30 alle 17:30.
- Febbraio | Tutti i sabati e le domeniche dalle 9:30 alle 17:30.
- Marzo | Tutti i sabati e le domeniche dalle 9:30 alle 17:30.
- Aprile | Tutti i sabati, le domeniche e i festivi dalle 9:30 alle 17:30.
- Maggio | Tutti i sabati, le domeniche e i festivi dalle 9:30 alle 17:30.
- Giugno | Tutti i sabati e le domeniche dalle 10:00 alle 18:30.
- Luglio | Tutti i sabati e le domeniche dalle 10:00 alle 18:30.
*Il museo sarà aperto straordinariamente il 2 luglio dalle 10:00 alle 18:30 in occasione della Festa della Madonna del Popolo a Pontremoli.
- Agosto | Tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:30.
- Settembre | Tutti i sabati e le domeniche dalle 10:00 alle 18:30.
- Ottobre | Tutti i sabati e le domeniche dalle 9:30 alle 17:30.
- Novembre | Tutti i sabati e le domeniche dalle 9:30 alle 17:30.
- Dicembre | Tutti i sabati e le domeniche dalle 9:30 alle 17:30.
*Il museo sarà aperto straordinariamente 8, 30 e 31 dicembre dalle 9:30 alle 17:30.
Biglietti 2025
Biglietto Museo Diocesano:
- Euro 5,00 intero
- Euro 3,00 ridotto per over 65, under 14, pellegrini con credenziali, gruppi di almeno 15 persone.
- Gratuito per bambini di età inferiore ai 6 anni e per diversamente abili e accompagnatore
Biglietto cumulativo Museo Diocesano + Museo delle Statue Stele Lunigianesi:
- Euro 10,00 intero
- Euro 7,00 ridotto per over 65, under 14, pellegrini con credenziali, gruppi di almeno 15 persone.
- Gratuito per bambini di età inferiore ai 6 anni e per diversamente abili e accompagnatore
I biglietti si possono acquistare al Museo Diocesano e al Museo delle Statue Stele Lunigianesi nel Castello del Piagnaro.









