La Lunigiana a casa tua continua!
L’emergenza Coronavirus che il nostro paese sta vivendo ci impone di fermarci e rimanere a casa, ma la nostra passione per la Lunigiana è sempre viva!
Per questo abbiamo pensato di portare ogni giorno un pezzo del nostro territorio a casa di ciascuno di voi , attraverso una serie di brevi testi divulgativi curati dalle nostre guide turistiche e ambientali.
In questo articolo troverete la raccolta delle puntate quotidiane da 20 in avanti, pubblicate quotidianamente sui nostri social networks. Seguiteci ogni giorno su Facebook e Instagram!
La Lunigiana a casa tua 21-30
#21 Quadraturismo barocco a Pontremoli
Francesco Natali, pittore cremonese, introduce a Pontremoli la “Quadratura”: questo genere pittorico illustra sulle pareti degli ambienti fantastici, strutture architettoniche e trompe l’oeil che provocano stupore nello spettatore e dilatano gli spazi.
A Pontremoli, la bottega del Natali viene portata avanti dal figlio Giovan Battista, che sarà anche architetto. Dal salone di Villa Dosi Delfini alle stanze dei principali palazzi Pontremolesi, Francesco conclude la sua carriera nell’oratorio di Nostra Donna, dove perderà la vita in un tragico incidente di cantiere. La bottega dei Natali lavorerà anche a Palazzo Dosi, Palazzo Petrucci e nelle chiese di San Francesco e della SS. Annunziata.
Lunigiana at your home #21
Francesco Natali, a painter from Cremona, introduces in Pontremoli the “quadratura”: the perspective illusion. This painting illustrates on the walls some architectures and trompe l’oeil which create astonishment in the people and the spaces seem wider. In Pontremoli, when Francesco dies, his son Giovan Battista continue the work and he will become an architect. Francesco works in the rooms of Villa Dosi Delfini and in the main palaces in Pontremoli. He dies in the Oratory of Our Lady while he is painting the vault.
#22 La Genziana primaverile
È proprio nel mese di aprile che inizia ad apparire in quota, nel cosiddetto “giardino botanico delle Apuane” che ritroviamo sui monti Borla e Sagro, questo affascinante fiore blu: la Genziana primaverile. Salendo di quota poco dopo aver imboccato il sentiero diretto che si separa dal 173 (1450 m.) per salire sulla costa nord alla vetta del Sagro, si incontrano altre varietà di fiori, più comuni ma di incredibile bellezza. Tra queste, la Genziana Primaverile (Gentiana Verna), che spicca con il suo colore blu intenso dal paesaggio calcareo.
Si tratta di una pianta erbacea perenne rizomatosa dal quale si sviluppano singoli fusti terminanti a singolo fiore pentamero.
Appartenente alla famiglia delle Gentianacee, fiorisce tra Aprile e Giugno.
Foto e testo di Mattia Filippi – GAE
ENG Lunigiana at your home #22
Borla and Sagro mounts are named “botanical garden of the Apuan Alps”. The Sagro area is rich in biodiversity in particular at the base of the mountain but at the same time, this biodiversity is at the risk of the extinction because of the extraction activity which surrounds the area. If we go up, we see other more common varieties with an incredible beauty and incredible colours as for example Genziana Primaverile, it is a blue perennial herbaceous plant and it blooms between April and June.
#23 Il borgo e il castello di Castevoli
Il castello e il borgo di Castevoli (uno dei più piccoli feudi Lunigianesi) si presentano come un unico sistema fortificato dotato di mura nelle quali si apre un unico accesso protetto dall’imponente torre cilindrica. Il Castello, nominato per la prima volta in un diploma imperiale del 1077, divenne proprietà del casato dei Malaspina nel 1195. Ceduto nel 1416 alla Repubblica di Genova, tornò nel 1465 sotto il controllo di Azzone Malaspina. Si deve invece a Tommaso II Malaspina l’ intervento di ristrutturazione che portò all’unificazione del mastio centrale e della torre nel 1683. Il declino di Castevoli cominciò dalla metà del ‘700, così che il castello rimase in condizioni di totale abbandono per tutto il XIX secolo e per quasi tutto il Novecento: a partire dal 1990 i ruderi sono stati ristrutturati grazie al pittore Loris Nelson Ricci e alla moglie. Al suo interno si trovano opere d’arte e progetti architettonici e vi ha sede un Centro Culturale Internazionale.
ENG Lunigiana at your home #23
The castle and village of Castevoli (one of the smallest fiefdoms in Lunigiana) form a single fortified complex surrounded by walls in which there is just one entrance, protected by an imposing cylindrical tower. The castle, mentioned for the first time in an imperial diploma of 1077, became the property of the Malaspina family in 1195. Transferred to the Republic of Genoa in 1416, it reverted to Azzone Malaspina in 1465. Tommaso II Malaspina was responsible in 1683 for building work which joined the principal and secondary towers. The decline of Castevoli began in the middle of the 18th century, and the castle was completely abandoned throughout the 19th and almost all of the 20th century. Since 1990, the ruins have been rebuilt thanks to the painter Loris Nelson Ricci and his wife. It contains works of art and architectural plans, and an International Cultural Centre is based there.
#24 Uno sguardo sugli animali selvatici
In questo periodo di limitati movimenti, i borghi e paesi sono come svuotati dall’uomo. Il silenzio ci colpisce e paradossalmente ci stordisce, abituati come siamo ai ritmi frenetici della società contemporanea. Se ci estraniamo dall’emergenza in cui ci troviamo, riusciamo a osservare con occhi diversi questo fluire più lento? Non solo gli habitat antropici sono mutati in queste settimane, ma anche quelli naturali rispondono alla nostra assenza, tanto che la Società Teriologica Italiana ha coinvolto i propri soci che, in possesso di fototrappole al momento funzionanti, vorranno condividere le proprie osservazioni una volta che l’emergenza sarà terminata. Questo per quantificare come e se varieranno i ritmi di attività dei mammiferi selvatici in risposta alle misure preventive adottate. Come stanno reagendo gli animali dei nostri boschi alla nostra inattività? Intanto godiamoci qualche minuto di vita selvatica dei nostri più comuni animali d’Appennino, buona visione!
ENG The epidemic of this new virus has completely changed our daily routine, these drastic measures concern also the natural habitats, which will change because of our absence. For this reason mammals scholars have “pictures traps” to observe how and if the activities and the rhythms of the wild mammals will vary. How will the animals of our woods react if we are inactive? Now in this video you can see some minutes of wild life of our more common Apennine animals.
#25 La Biblioteca del Seminario di Pontremoli
ITA La biblioteca storica del Seminario Vescovile di Pontremoli è uno scrigno ricco di tesori: la dotazione iniziale è costituita dalla libreria dei Frati Minori, che lasciarono Pontremoli nel 1783. A questo fondo si aggiunsero nel tempo i libri del soppresso convento di S. Francesco di Fivizzano e le importanti donazioni del duca di Parma Carlo III (2231 volumi) e dei Pontremolesi Orlandi, Corradini, Bocconi. Gli scaffali in legno, opera di un artigiano pontremolese, occupano interamente le pareti fin quasi al soffitto, affrescato con decorazioni varie e quattro medaglioni che raffigurano Dante, Manzoni, Sant’Agostino, San Tommaso. La sistemazione attuale della Biblioteca fu voluta dal vescovo Mons. Giovanni Sismondo. Alcuni pezzi contenuti: oltre ai rari incunaboli (circa venti), alle numerose cinquecentine, alle pregiate Bodoniane, agli Atlanti storici, unico è un Ortus siccus (Erbario) della valle del Caprio, risalente al secolo XVII.
ENG Lunigiana at your home #25
The historic library of the Bishop’s Seminary is a veritable treasure-chest. The first endowment was the collection of the Minori monks, presented when they left Pontremoli in 1783. Further books were added when the monastery of S. Francesco at Fivizzano was shut down; and important donations were made by Charles III, Duke of Parma (2231 volumes) and by the Orlandi, Corradini and Bocconi families in Pontremoli. Wooden bookcases built by a craftsman from Pontremoli line the walls almost to the ceiling, which is decorated with frescoes and four medallions showing Dante, Manzoni, St Augustine and St Thomas. The original sequencing of the collections was proposed by Bishop Giovanni Sismondo. Some of the volumes are of extraordinary value: around twenty rare books printed before 1500; numerous 16th century tomes; fine volumes printed by the typographer Bodoni; historic atlases; and a unique 17th century Herbal containing descriptions and samples of herbs and plants from the Caprio valley.
#26 Le sule di Portovenere
ITA Oggi siamo nel Golfo dei Poeti, nel Levante Ligure, per osservare le Sule: uccelli dalla storia speciale, che ci piace raccontare a chi visita il Golfo con noi.
Anche questo anno, a inizio Marzo, è tornato Nelson, una delle due Sule.
La sula bassana è un uccello marino dal corpo affusolato, con ali strette e un becco a punta leggermente ricurvo, adatto per tuffi e immersioni. All’arrivo dell’inverno emigra dall’Europa per sorvolare l’Atlantico, per poi fare ritorno in primavera. Di rado scelgono zone affollate del Mediterraneo, preferendo le desolate coste britanniche. Ma dal 2013 una coppia di sule, nominati Nelson e Roz, hanno scelto Portovenere e da allora non hanno perso una primavera e un’estate nel Golfo dei Poeti. All’epoca della loro comparsa a Portovenere le sule hanno faticato parecchio a trovare casa: per loro, dunque, è stato colorato di blu un barchino in disuso, che è ben visibile passeggiando sul lungomare del borgo. Da anni è la loro casa, e così anche quest’anno.
ENG Lunigiana at your home #26
Also this year, in Portovenere, at the beginning of March, Nelson is back: it is one of the two Sule (Sea birds) that live here. Sula bassana is a sea bird with a tapered body, narrow wings and a pointed slightly curved beak suitable for diving. In winter it migrates from Europe and flies over the Atlantic Ocean and it comes back in spring. It rarely chooses the crowded coasts of Mediterranean Sea, it prefers the desolate British coasts. But since 2013 a couple of sule, named Nelson and Roz, has chosen Portovenere and they stay there in spring and in summer in the Gulf of Poets and here the new little birds were born. The sule had a great difficulty to find a house when they arrived in Portovenere, for this reason a group of inhabitants asked the association which protects birds to find something for the sule. The association found a blue hut, which is visible walking along the seafront of Portovenere.
#27 La Chiesa di San Nicolò al Castello di Bagnone.
ITA La chiesa di San Nicoló al Castello di Bagnone.
La Chiesa di San Nicolò si trova ai piedi dell’imponente castello: sorse come prima chiesa parrocchiale di Bagnone, ingrandendo l’originaria cappella castrense. L’edificio attuale conserva solo lievi tracce di quello medievale, essendo stato completamente ricostruito in età moderna: presenta una sola navata, con abside rettangolare e copertura a capanna. Il campanile è stato realizzato a partire dal 1462 per volere di “Messer Pedro da Noxeto”, come testimonia una lapide ancora conservata sulla muratura. Nel ‘900 sulla facciata è stato realizzato un elegante portico. All’interno della chiesa, che custodisce la tomba del maggior poeta lunigianese del ‘400, Giovanni Antonio Da Faie, il pezzo di maggior pregio è certamente il prezioso pulpito ligneo istoriato donato nel sec. XVII dalla comunità Bagnonese.
Grazie alla Sig.ra Anna, che si prende cura di questa piccola chiesa.
ENG Lunigiana at your home #27
The church of San Nicoló sits at the foot of the impressive castle. It became the first parish church in Bagnone, enlarging the castle chapel. The current building retains a few traces of the medieval structure, because the church was completely rebuilt in the 16/17th century. It has a single aisle with rectangular apse and a simple pitched roof. The bell tower dates from 1462, built at the request of “Messer Pedro da Noxeto” as you can read in a plaque set in the walls. In the 1900s an elegant porch was added in front of the façade. Inside there is the tomb of the great 15th century poet Giovanni Antonio Da Faie. The most valuable piece is certainly the stained wooden pulpit, offered in the 17th century by the community of Bagnone.
#28 I mulini di Castoglio – Zeri
Solitari edifici in pietra si ergono talvolta sulle sponde dei torrenti, avvolti dai rovi e dalle vitalbe, a ricordare come un tempo l’uomo era lì, a praticare una sapienza secolare oggi quasi scomparsa. Il mugnaio era figura di rilievo nella società rurale del passato e svolgeva una mansione fondamentale per le comunità di montagna, lavorando l’oro scuro delle vallate appenniniche, prezioso frutto colto sotto il Castagno, albero del pane. L’acqua scorreva nella gora fino alla vasca di raccolta, precipitava nel corpo dell’edificio, e imprimeva forza sui cucchiai in legno della ruota orizzontale mettendo in moto le pesanti macine in arenaria del piano superiore. L’acqua tornava quindi nel torrente e le castagne si polverizzavano in vitale farina. Ma il mulino, spesso imboscato nelle gole torrentizie, ha avuto anche un ruolo forse sottovalutato nella lotta di Resistenza: un esempio è il Mulino di Castoglio che, nascondendo i partigiani ai rastrellamenti nazisti, ha generato non solo cibo ma anche speranza di ritorno alla libertà.
ENG Lunigiana at your home #28
Lunigiana mills are stone buildings on the banks of the streams covered sometimes by thorns and greybeards, they remind the time in which the man was there to do a work now almost disappeared. The Miller was an important person in the rural society of the past and he did an essential job for the mountain communities. He worked the dark gold of the Apennine valleys, the fruit reaped under the chestnut, named the bread tree. Water flowed in the millcourse until the tank then it gave strength to the wooden spoons and in this way the heavy sandstone wheels started to grind chestnuts. Water returned in the stream and the chestnuts became flour. The mill had also a great role during the Resistance Movement: for example in the Castoglio Mill some partisans hid because they were afraid by the Nazis, in this case the mill was the hope to come back to freedom.
29 La Sagrestia della Santissima Annunziata
ITA La chiesa e il convento della SS. Annunziata rappresentano il più importante monumento quattrocentesco in tutta la provincia di Massa Carrara. Il complesso sorge sull’antica via Francigena nel luogo in cui, nel XV sec., la Vergine apparve più volte ad una giovane. Il capolavoro nascosto della chiesa è la sacrestia, realizzata nel Seicento dal frate pontremolese Francesco Battaglia, che per otto anni (1668-1676) lavorò solitariamente alla realizzazione di questo straordinario progetto, con un esito finale di qualità altissima e ancora oggi in perfetto stato di conservazione.
ENG The Church and Monastery of SS. Annunziata form the most important 15th century site in the whole of Massa Carrara. The complex sits beside the ancient Via Francigena, on the spot where, in the 15th century, the Virgin appeared several times to a young woman. Its sacristy is the great hidden masterpiece of the church, created in the 17th century by Franceso Battaglia, a monk from Pontremoli, who worked alone for eight years (1668-1676) on this remarkable project; the final result was of the highest high quality and is perfectly preserved today.
#30 Diatomee
ITA Alcuni organismi, anche se invisibili a occhio nudo, sono così numerosi che spesso rappresentano una gran parte della massa vivente presente negli ecosistemi. I torrenti dell’Appennino ne sono un esempio, ospitando ampie comunità di alghe unicellulari, chiamate Diatomee. Singole cellule vegetali rivestite da una parete silicizzata a forma di scatola, provvista di coperchio e contenitore, trasparente come il vetro. L’evoluzione le ha portate ad assumere variegate forme e disegni per l’ammirazione dell’appassionato e il rompicapo del ricercatore. Vivono in ricche società multietniche, ricoprendo i ciottoli dei fiumi e le piante acquatiche o flottando sospese nella colonna d’acqua dei laghi, dei mari e degli oceani. Piccole ma fondamentali: producono circa il 25% dell’ossigeno che respiriamo quotidianamente. Anche il nostro Appennino Tosco-Emiliano ne è ricco e recentemente ha riservato notevoli sorprese attraverso la scoperta di alcune specie nuove, in luoghi a molti di noi probabilmente familiari. Chissà quante altre ne esistono!
ENG Lunigiana at your home #30
A lot of animals and plants live in the water of our streams. Some are so small, we can not see them, but they are a great part of the fauna and Flora. For example the unicellular algae, as the Diatoms. They are transparent vegetal cells and thanks to the evolution, they create shapes and drawings and they are admired by the researchers. Their external skeleton is like a box with cover and container. They live in multiethnic societies covering river pebbles, aquatic plants or floating in the lakes,seas and oceans. They are little, but important: they produce the 25% of Oxygen we daily breathe. Recently in our Tuscan emilian Apennine there was the discovery of new species.
#31 IL CASTELLO DI TRESANA
Il Castello di Tresana sorge su una rocca posta al culmine della piana alluvionale del fiume Osca, affluente del fiume Magra. Il Castello ha conosciuto diverse fasi costruttive. La parte più antica è rappresentata da una possente torre quadrangolare, alta circa 27 m. e risalente all’ XI-XII secolo ( si ritiene che il nome Tresana derivi da turris sana, cioè torre fortissima). Nel corso dei secoli successivi il castello è stato ampliato, in particolare nel XIV- XV secolo la torre quadrangolare fu affiancata da una grande torre a base circolare. Tresana con il suo castello divenne feudo indipendente nel 1565 per volere dell’Imperatore Massimiliano II che concesse l’investitura a Guglielmo Malaspina, al quale, nel 1571, attribuì anche il diritto di battere moneta, privilegio riservato solo ad altri due marchesati quello dei Malaspina di Fosdinovo e quello dei Cybo-Malaspina di Massa. Fin dal 1588 la Zecca di Tresana divenne nota per la falsificazione di monete, tra cui quelle dello Stato Pontificio, il che procurò al feudo ed al suo Marchese la scomunica di Papa Clemente VIII.
Attualmente il castello è di proprietà della “Fondazione Defendente Maneschi” che ha provveduto al restauro di gran parte della struttura. La scorsa estate, è stata garantita l’apertura e la visita in un occasione speciale, con i volontari dell’Associazione “Farfalle in Cammino” e la disponibilità della proprietaria Ginetta Maneschi.
Foto dalla pagina facebook “Lunigiana World”
Tresana Castle is on a narrow rock at the end of the alluvial plain of the Osca stream, affluent of Magra river. The castle was built different times. The most ancient part is the imposing quadrangular tower, 27 meters high and it dates back to the 11th-12th century (it seems the name Tresana derives from Latin turris sana which means a very strong tower). During the centuries the castle was enlarged. In particular in 14th – 15th century a big round tower was built next to the quadrangular tower. Tresana became an independent feud in 1565 thanks to the Emperor Massimiliano the Second, which gave the investiture to Guglielmo Malaspina, who in 1571 had the power to mint coin, this was a prerogative reserved only to three Malaspina marquisates: Tresana, Fosdinovo and Massa. Since 1588 the Tresana Mint became known for the coins falsification also those of Papal States, for this reason the Pope Clemente the Eight excommunicated the Marquis of Tresana. Today the castle belongs to a Foundation, named “Fondazione Defendente Maneschi”, which restored a great part of the building.
#32 MIELE DOP DELLA LUNIGIANA
Il miele della Lunigiana è il primo miele italiano ad ottenere dall’Unione Europea la Denominazione di Origine Protetta – DOP, il più alto riconoscimento della tipicità di un prodotto. Il territorio di produzione comprende i 14 Comuni della Lunigiana, il cui paesaggio tipicamente montano presenta una vegetazione molto varia con una particolare diffusione di boschi, di acacia e di castagno, essenze vegetali molto pregiate dal punto di visto apistico.
Questo fatto, unito ad una tradizione che risale con certezza alla fine del 1400 ed al basso grado di industrializzazione, determina, in Lunigiana, un’ambiente idoneo allo svolgimento di un’apicoltura di qualità con produzione di miele di acacia e di castagno dalle caratteristiche chimicofisiche ed organolettiche eccellenti.
Testo da https://mieledellalunigiana.it/ – Foto: Azienda Agricola La Costa-Pontremoli,Lunigiana
Lunigiana Honey is the first Italian honey to obtain the Protected Designation of Origin from the European Community, the highest acknowledgement of a product typicality. The territory of production includes the 14 Communes of Lunigiana, their mountain landscape has a very different vegetation with woods of acacia and chestnut, which are very appreciated vegetable essences by the bees.
These woods and a tradition, which dates back to the end of 15th century and a low level of industrialization create in Lunigiana an appropriate environment to the development of a quality beekeeping with a production of acacia and chestnut honey with excellent chemical physical organoleptic features.
#33 BORGO E CASTELLO DI CORLAGA (Bagnone)
Il borgo di Corlaga compare per la prima volta nelle fonti storiche nel 1296 quando la sua chiesa viene citata tra le dipendenze della Pieve di Sorano.
Il villaggio fa parte dei feudi Malaspiniani dello Spino Fiorito, legati al capofeudo di Filattiera, fino al 1351 quando si costituisce il feudo autonomo di Treschietto. Nel 1523 Corlaga diviene un feudo indipendente, sotto la guida di Leonardo Malaspina. Probabilmente a questo momento corrisponde il rifacimento dell’antica fortificazione (di cui sappiamo pochissimo) che viene trasformata in una residenza signorile.
Il feudo però ha vita breve perché nel 1535 il palazzo viene attaccato dagli stessi abitanti di Corlaga, che imprigionano Leonardo Malaspina e uccidono alcuni dei suoi figli. Dopo pochi giorni il marchese viene avvelenato e il castello distrutto. Di lì a poco Corlaga passerà sotto il dominio fiorentino. La storia del Castello e del borgo sono ben descritte dal Branchi nella celebre “Storia della Lunigiana Feudale”, di cui i proprietari del castello conservano una rara edizione.
Foto dalla pagina facebook “Lunigiana World”
Corlaga village appears for the first time in the historical sources in 1296 when its church was mentioned as an annexe of Sorano Parish Church. Corlaga hamlet belongs to the Malaspina Feuds of Flowered Thorn and it depended on the main fief of Filattiera until 1351 and then on the feud of Treschietto. In 1523 Corlaga became an independent fief under the lord Leonardo Malaspina. Probably in this period the ancient fortress was transformed in a noble residence. The feud has a short life because in 1535 the palace was attacked by Corlaga inhabitants, who imprisoned Leonardo Malaspina and killed some of his children. After few days the marquis was poisoned and the castle was destroyed. Corlaga became a Florentine possession. The castle owners keep a rare book, which deals with the history of the Castle and the village.
#34 LA SALAMANDRINA DAGLI OCCHIALI
L’alta biodiversità del paesaggio naturale della Lunigiana regala una varietà di orizzonti incredibili che delimitano a loro volta infiniti mondi da scoprire. Alcuni di questi mondi sono un segno evidente dell’alta qualità naturale che il territorio ancora conserva. Gli anfibi, indicatori biologici per eccellenza delle qualità delle acque e dell’ambiente in generale, sono una presenza importante in tutta la Lunigiana. Tra questi, gli anfibi caudati attirano anche l’attenzione dei meno esperti o di chi non è particolarmente portato ad appassionarsi a questi argomenti, forse perché spesso colorati, a volte particolarmente attivi o con forme e comportamenti davvero unici. Tritoni, Geotritoni e Salamandre presenti anche con endemismi dalle Apuane agli Appennini regalano meravigliose scoperte a chi abbia voglia di conoscenza e di volgere l’attenzione a mondi piccoli, delicati e sorprendenti. Noi ci siamo innamorati della Salamandrina dagli Occhiali di cui abbiamo scoperto un sito riproduttivo in un Torrente del bagnonese, il Tanagorda. Un amore a prima vista!
Foto e testo di Franco Ressa – GAE
The high biodiversity of the natural landscape of Lunigiana offers endless worlds to discover. Some of these worlds are an evident sign of the high natural quality the territory still keeps. The amphibians are an important presence in all Lunigiana and they are indicators of water quality and the environment in general. Among them, the caudate amphibians attract the attention of people who are not particularly interested in these topics, maybe because they are often colourful, sometimes very active or with unique shapes and behaviours. Tritons and Salamanders allow to know little delicate and surprising worlds. We fell in love with Spectacled Salamander, we have discovered a reproductive place in Tanagorda Stream, in Bagnone area. Love at first sight!
#35 CASTELLO DI PALLERONE (AULLA)
Pallerone è un borgo medievale di pianura, posto sulla sinistra del torrente Aulella, il cui sviluppo fu strettamente legato alla famiglia Malaspina dello Spino fiorito.
Nella prima metà del Seicento, grazie alla volontà del marchese Alderano Malaspina, il castello si trasformò in una meravigliosa dimora signorile e divenne sede marchionale fino all’occupazione napoleonica.
Il castello conserva al suo interno un ciclo di affreschi che hanno come tematica principale “l’amore”, con molti richiami alla mitologia classica. Gli affreschi sono attribuiti con ogni probabilità al pittore fivizzanese Stefano Lemmi e sono stati realizzati verosimilmente alla fine del seicento. All’esterno del Palazzo è molto interessante e suggestivo il giardino pensile, decorato con ciottoli che formano un originale mosaico alla ligure in quadricromia (con la tecnica del risseu). Questo giardino fu completamente ristabilito dall’ultimo restauro e, un tempo, si affaciava direttamente sulle Alpi Apuane e sulla campagna verdeggiante di Pallerone. I restauri sono ad opera dell’attuale proprietario, Alberto Malaspina, che ci ha gentilmente aperto le porte nel 2019, e sono stati condotti dallo studio di Anna Triani e dalla dott.ssa Paola Orsolon.
Foto dalla pagina facebook “Castello di Pallerone”
Pallerone is a medieval village in the plain on the left of Aulella stream, its development was connected with the Malaspina family of the Flowered Thorn.
In the first half of 17th century, thanks to the will of the Marquis Alderano Malaspina, the castle was transformed in a marvellous mansion and it became the seat of the marquis until the Napoleonic occupation.
The castle has inside a series of frescoes which have as a main theme “the love” with a lot of references to Classic Mythology. The frescoes are ascribed to the painter Stefano Lemmi who came from Fivizzano, a village not so far from Pallerone. They were made at the end of 17th century. Outside the Palace the roof garden is very interesting and striking, it is decorated with pebbles which form a mosaic, typical of Liguria. In the past, this garden overlooks the Apuan Alps and the verdant countryside of Pallerone.
#36 TULIPANO MONTANO
Il Monte Borla e il Monte Sagro in Apuane sono stati definiti “giardino botanico”, per la ricca varietà di fioriture e piante autoctone che vi si trovano nel periodo primaverile ed estivo. A poche decine di metri dalla vetta sul costone che si affaccia sul catino del Sagro in vista della valle di Vinca, si incontra il solitario Tulipano Montano (Tulipa Australis) della famiglia delle Liliaceae.
Il suo nome ha origini antiche, che rimandano addirittura alla Persia. Il termine “tholypem” (turbante) è scelto infatti per la somiglianza del fiore al tipico copricapo. Sebbene il suo areale sia distribuito in molte zone alpine e appenniche, le stazioni sono spesso rare e solitarie quindi molto fascinose. Le piante hanno steli rigidi, eretti con foglie lineari o lanceolate che inguainano lo scapo. I fiori sono terminali e solitari con sei tepali.
Il Tulipa Australis cresce oltre gli 800 metri (nella stazione indicata sul Sagro lo trovate a mt 1650) ha come caratteristica distintiva la sfumatura dal rosso al giallo sui tepali più esterni.
Foto e testo di Mattia Filippi – GAE
Borla and Sagro mounts are named “botanical garden” of the Apuan Alps. A few meters from the top of Monte Sagro we can notice the Tulipano (Tulip) Montano. Its name has ancient origins, it derives from Persia because this flower is very similar to the turban, the typical headgear called “tholypem”. It grows above the 800 metres and the colour goes from red to yellow.
#37 IL CASTELLO DI TRESCHIETTO
Il castello di Treschietto, oggi in stato di rudere, è un importante roccaforte a strapiombo sulla Valle del Bagnone, strategico punto obbligato di passaggio tra corsi d’acqua e valloni. Il borgo e i territori circostanti a Treschietto furono dominio dei marchesi Malaspina dello Spino Fiorito di Filattiera. Nel 1351 il feudo passò nelle mani di Giovanni Malaspina, detto Beretta, che costruì il castello come residenza principale. I ruderi del castello sono costituiti da ciò che resta della cinta muraria, di forma quadrilatera allungata sulla cresta, e dalla slanciata torre circolare, oggi semimozzata ma un tempo coronata da merlatura. È evidente la sua somiglianza con le alte torri dei castelli malaspiniani di Malgrate e Bagnone, che dalla piana del Magra guidano lo sguardo verso i monti dell’Appennino risalendo il torrente. A Treschietto è legata la leggenda di Giovan Gasparo Malaspina, detto “il mostro”, che vessò i cittadini con cattiverie e ingiustizie fino alla morte, approfittando dei più deboli e delle giovani donne. La leggenda vuole che Giovan Gasparo conducesse una vita dissoluta e si sbarazzasse degli oppositori buttandoli dalla rupe sotto il castello.
Foto della pagina facebook “Lunigiana World”
Lunigiana at your home #37 TRESCHIETTO FORTRESS
Treschietto was an important fortress. Its importance was connected to its position, it was an unavoidable passage among rivers and hills. Treschietto was under the power of Malaspina Marquis of the Flowered Thorn of Filattiera. The feud owner, after the hereditary division of 1351, became Giovanni Malaspina, surnamed Berretta, who built the castle and used it as a main residence. The ruins of the castle are accessible only by the north-east side and are formed by the walls which have a quadrilateral and long shape and by the rounded tower. The legend tells the Marquis Giovan Gasparo Malaspina was a very bad person, who oppressed his subjects. For this reason it was surnamed “the monster”.
#38 GROPPI DI CAMPORAGHENA
Il tratto di crinale appenninico compreso tra il passo del Lagastrello e quello del passo del Cerreto comprende al suo interno una particolare cresta chiamata Groppi di Camporaghena.
L’ ambiente è isolato e selvaggio e le placche di arenaria macigno esposte, lo stretto crinale ricordano le apuane ben in vista a pochi chilometri. La linea di cresta prende il nome di “sentiero attrezzato dei Groppi di Camporaghena” perchè messo in sicurezza da via ferrata. Un crinale mozzafiato con una visuale privilegiata sul golfo di La Spezia, la catena Apuana e la parte meridionale della Lunigiana, attraverso placche nude di roccia e praterie di erica baccifera e mirtillo rosso tra Punta Buffanaro e il passo di Pietra Tagliata. La morfologia dell’area è un esemplare di circo glaciale sospeso circondato da solchi erosivi sul lato emiliano, più rigoroso e verticale invece il lato toscano a ridosso del paese di Camporaghena che dà il nome al crinale.
Foto e testo di Mattia Filippi – GAE
Lunigiana at your home #38 GROPPI DI CAMPORAGHENA
The part of the Apennine ridge between the Lagastrello and Cerreto Passes includes a peculiar crest named Groppi di Camporaghena. It is a solitary and wild place, the sandstone blocks and the narrow ridge remind the apuan Alps, which you can see not so far. The crest line takes the name of “equipped path of Groppi di Camporaghena” because it is made safe by via ferrata. A breathtaking ridge with a beautiful view over La Spezia Gulf, Apuan Alps and the south part of Lunigiana, bare rocks and meadows with heather and red blueberry. The area morphology is an example of cirque.
#39 ORATORIO DI PIZZO MOGANO (FILATTIERA)
Raggiungibile percorrendo per un breve tratto l’antico sentiero della via Francigena, l’oratorio di Pizzo Mogano è immerso nel verde a poca distanza dal corso della strada statale 62. Risalendo per un lieve pendio il suo profilo lineare si inizia ad intravvedere fra le fronde degli alberi. L’oratorio, del quale ancora oggi si conosce pochissimo, è probabilmente di fondazione quattrocentesca ma è stato portato alle forme attuali con un significativo intervento nel corso dell’ottocento. L’interno si presenta ad aula unica con la zona presbiteriale leggermente sopraelevata, ove lo sguardo è catturato dal bell’affresco con l’Annunciazione, posto sopra l’altare maggiore: l’Angelo annunciante, inginocchiato su un pavimento a scacchi colorati che suggerisce la profondità dell’ambiente porge alla Vergine un mazzo di gigli; le parole dell’angelo raggiungono Maria, assieme alla colomba simbolo dello Spirito santo. L’affresco è stato con ogni probabilità ridipinto, tuttavia anche in assenza di fonti scritte può essere riferito ad ambito toscano-fiorentino del XV secolo.
Lunigiana at your home #39 ORATORY IN PIZZO MOGANO
The oratory in Pizzo Mogano is surrounded by the green hills, not so far from the road SS62; you can reach it by walking along a short stretch of the ancient via Francigena. As you come up a slight slope, you begin to see the outline of the oratory through the trees. Very little is known about the oratory; it was probably built in the 15th century but it was restored during the 19th century. Inside it has an aisle, with a slightly raised presbytery where your eye is caught by a lovely fresco of the Annunciation above the main altar. The Angel making the announcement kneels on a coloured chequered floor which gives depth to the painting; he is handing a bunch of lilies to Mary, and his words reach her together with a dove, symbol of the Holy Spirit. The fresco has in all probability been repainted; however, even without any written evidence, it is clearly in the Tuscan/Florentine style of the 15th century.
#40 CASTAGNA BIKE & TRAIL
Castagna Bike&Trail la manifestazione outdoor più importante di Lunigiana e una delle principali di tutto il Paese. L’11 Ottobre 2020 ci sarà l’Edizione numero 17. A ottobre 2019 la sedicesima edizione. Oltre 1600 persone, da tutta Italia, sono arrivate in Lunigiana, nella Selva di Filetto, per pedalare, camminare, correre, stare in compagnia e nella natura, mangiare e raccogliere le castagne, trascorrere una splendida domenica di Ottobre. Tanti gli ospiti e i testimonial di rilievo che hanno partecipato negli anni. Incredibile se si pensa che nella prima edizione, nel 2003, i partecipanti erano circa 90 e quasi tutti locali. Foto: Archivio Castagna Bike&Trail
Lunigiana at your home #40 CASTAGNA BIKE & TRAIL
Castagna Bike&Trail is the most important outdoor event in Lunigiana. It is named Castagna bike because Castagna means chestnut in English and this event takes place in October, the month of chestnut harvest. On 11th October 2020 the number 17 Castagna bike will take place. In October 2019 more than 1600 people came to Lunigiana, to Filetto, from all parts of Italy to ride a bike, walk, run, stay with friends in the nature, eat and harvest chestnuts, spend a beautiful Sunday in October. During the years a lot of guests and testimonial partecipated. It is unbelievable if we think in the first event, in 2003,the participants were about 90 and local people.