Pubblichiamo una riflessione condivisa con il nostro team e con gli amici di Farfalle in Cammino sulla stagione 2020.
Con il mese di settembre sono arrivati i temporali ad annunciare la prossima conclusione di questa stagione turistica estiva in Lunigiana. Una stagione sorprendentemente positiva, viste le premesse primaverili e il periodo difficile per tanti e per il turismo nazionale e internazionale.
Italiani e stranieri
È mancata una parte dei turisti esteri, quasi completamente gli extra europei (la cui presenza, comunque, rappresenta da sempre una bassa percentuale in Lunigiana), e in buona parte gli europei (Germania, Olanda, Belgio sono state, in passato, le nazionalità normalmente più rappresentate).
Grande è stato, invece, l’incremento dei turisti italiani, in particolare emiliani, veneti, lombardi, toscani. Si è rilevata la presenza, inusuale, anche di romani e turisti dal centro-sud Italia: non solo, quindi, i turisti di ritorno verso le seconde case e le famiglie di origine lunigianese, ma anche moltissimi visitatori senza legami affettivi che hanno riempito le strutture ricettive nei mesi di Luglio e Agosto.
Queste le positive premesse che necessitano però di alcuni commenti e riflessioni. Nella speranza che possano essere raccolti dagli operatori, dagli amministratori e dai tanti candidati lunigianesi alle prossime elezioni regionali che in queste settimane stanno vivacizzando il dibattito pubblico sulle necessità del territorio.
1. FARE SQUADRA
è stata la chiave di volta del Turismo in Lunigiana. L’unione di intenti e di azioni tra operatori turistici, associazioni, enti pubblici ha reso a tutti evidente la necessità di una visione territoriale.
Ne sono esempio il nuovo Ambito Turistico Lunigiana, il lavoro di Associazione Operatori Turistici Lunigianesi AOTL e di Lunigiana World, degli Alberghi, Agriturismi e BeB, delle aziende di servizi turistici come Sigeric e Altereco, delle Proloco e delle Associazioni sportive attive nella manutenzione dei sentieri.
Dove ci sono state comunicazione e condivisione gli effetti positivi si sono moltiplicati e sono nati prodotti turistici di primaria importanza. Quindi il primo invito alla comunità locale e ai suoi amministratori è di incentivare tale metodo lasciando da parte campanilismi e interessi particolari.
2. LA POTENZA DEI SOCIAL E DELLE IMMAGINI
È innegabile quanto il buon utilizzo dei social e dei nuovi mezzi di comunicazione abbia permesso la diffusione e la conoscenza delle bellezze lunigianesi, spesso sconosciute anche ai locali. Questo ha determinato un aumento di turisti e, ancora più importante, la presa di coscienza da parte dei locali della potenzialità turistica della Lunigiana come destinazione turistica di primaria importanza, che come tale può generare economia, opportunità di impresa e posti di lavoro.
Piccoli esempi virtuosi hanno dimostrato che questo è possibile, ma come far diventare tutto ciò un processo di sistema?
3. I PUNTI DI FORZA DEL NOSTRO TERRITORIO
Questa estate sono stati la Natura, le attività Outdoor, la Gastronomia e il paesaggio inteso come comunione tra ambiente naturale e ambiente trasformato dall’uomo. Non a caso il nostro territorio è Riserva Uomo e Biosfera Unesco.
Questi sono i suoi valori intrinseci: ciò che va costruito e migliorato sono i servizi e i prodotti turistici, a partire dalla fruizione del patrimonio storico, dall’accessibilità dei percorsi e siti naturalistici, dalla manutenzione e decoro di tutto il territorio, al servizio sia del turista che del cittadino.
4. LA NECESSITÀ DI DESTAGIONALIZZARE
Una stagione così intensa ma così breve non può permettere al Turismo di diventare motore economico e aumentare il numero di addetti. È necessario allungare la stagione da Pasqua sino ad Ottobre, con un ulteriore prolungamento natalizio/invernale. Ciò è possibile favorendo l’organizzazione di eventi destagionalizzati.
5. I POCHI POSTI LETTO
Ancora troppo pochi i posti letto in strutture ricettive professionali lunigianesi. Significativo notare, inoltre, che a fronte di una stabilizzazione o dimunizione degli operatori turistici professionali vi è la tendenza ad un aumento delle strutture ricettive non professionali.
(Di per sé un segnale positivo, ma che va monitorato e armonizzato affinché non sia penalizzante per chi vive di ospitalità turistica)
6. LA CURA DEL TERRITORIO, L’ARREDO URBANO E LA PULIZIA
Questa è una delle note maggiormente dolenti, con poche esclusioni e molte conferme. È necessario da parte della comunità e dei suoi amministratori prendere coscienza che una destinazione turistica di primaria importanza deve essere pulita e ordinata. Raccolta rifiuti, arredo urbano, pulizia delle strade, decoro degli spazi pubblici e privati devono essere una priorità quotidiana, perché sono le basi necessarie per costruire il successo delle attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici.
Su questo aspetto il nostro territorio è ancora gravemente carente, e ciò è ancora più evidente nei centri storici di Lunigiana, con alcuni negativi primati.
Ormai è quotidiana la lamentela dai parte dei turisti per la sporcizia e il degrado dei borghi lunigianesi. Il tutto non può e non deve essere spiegato solo con la maleducazione dei fruitori. È necessario investire e programmare in queste attività e questo è compito delle amministrazioni locali in maniera prioritaria.
7. LA MOBILITÀ E LA VIABILITÀ
È difficile, per i turisti, muoversi sul territorio. A fronte di un mediocre servizio di trasporto ferroviario, comunque limitato a causa dell’emergenza sanitaria in corso, che ha visto una drastica diminuzione dei treni che collegano la costa all’entroterra, risulta oggi assolutamente deficitario il trasporto pubblico su gomma, ancora basatato su modelli vecchi di decenni e non orientati al turista. Prioritario è quindi organizzare sistemi di trasporto specifici e flessibili, anche a chiamata. Questo non pare essere argomento di grande interesse nel dibattito politico locale.
Infine la viabilità, difficoltosa sulle strade di collegamento e del tutto caotica nei centri urbani, in particolare in alcuni centri storici. È bene tenere conto nei dibattiti locali sul tema che questi sono elementi negativi per lo sviluppo del turismo e per la fruizione e permanenza dei turisti nei centri storici.
Un’ultima annotazione: da sempre, i professionisti del settore e i soci di Sigeric sono a disposizione per discutere le migliorie, gli interventi necessari, le priorità del territorio in cui hanno investito e investono tutt’oggi.
Visti i risultati, anche in un anno difficile come questo, siamo ancora più convinti che la strada del turismo sia quella giusta, per risollevare un territorio che da troppo tempo è una terra da cui migrare e che deve tornare ad essere terreno fertile in cui investire.